Lo Stemma del Rione

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Di rosso, la fenice nella sua immortalità, d’oro“: questa è la blasonatura del nuovo stemma, presentato ufficialmente dal rettore di San Paolo Silvano Ghia nella superba cornice della Chiesa della Santissima Trinità, in data 1 settembre 2014.

“Abbiamo cercato di creare uno stemma che ci potesse rappresentare – ha detto Ghia nella sua presentazione – con un simbolo forte che esprimesse la nostra appartenenza, e nello stesso tempo darci un’immagine storicamente e filologicamente corretta”.

A spiegare le ragioni dello stemma ci ha pensato il professor Gianluigi Bera, storico, in una Lectio Magistralis che ha toccato diversi aspetti della storia del Rione: “Il fuoco è un elemento essenziale ed importante della iconografia di San Paolo:

compare già nelle fornaci di San Quirico, che esistevano all’interno del borgo e che erano nate vicino al Tanaro perché necessitavano dell’acqua del fiume. Senza dimenticare il cuore infuocato, stemma congregazionale dei padri Filippini, che hanno preso possesso della parrocchia di San Paolo nel 1600 e il cui emblema era il cuore infuocato. E non voglio dimenticare neanche il carattere del popolo sanpaolino, che ha sempre avuto la nomea di essere stato focoso”.

La Fenice, animale mitologico che ogni 500 anni risorge dalle proprie ceneri, rappresenta invece le diverse traversie che ha passato il borgo, non ultime le alluvioni del 1948 e del 1994, e dalle quali è sempre riuscita a risollevarsi. Sottolineato anche dal nuovo motto: “POST FATA RESURGO“, dopo la morte mi rialzo, proprio a significare proprio lo spirito prepositivo e di riscatto che ha sempre contraddistinto il borgo.