Presentati e Stimati i drappi che andranno al Vincitore del Palio di Asti 2014

Quest’anno, la cerimonia è stata particolare per molti aspetti che hanno il pregio di renderla unica rispetto a tutte le altre precedenti: per la prima volta, infatti, quello che verrà stimato non sarà un dipinto originale di un maestro del Palio, ma una riproduzione fotostatica di un dipinto seicentesco di Giovanni Francesco Lampugnani, pittore legnanese, attualmente esposto alla mostra “Asti nel ‘600” che si tiene a palazzo Mazzetti.

Una innovazione voluta dall’assessore al Palio, Alberto Pasta che nelle settimane scorse non è stata di certo scevra da polemiche, con alcuni rettori che hanno contestato anche duramente questa scelta da parte dell’amministrazione comunale. Negli anni, sono stati molti gli artisti che hanno prestato la propria mano per la realizzazione dei drappi: da personalità artistiche note a livello internazionale come Ruggerio Luzzati, a nomi noti del panorama locale come Paolo Conte, autore del Palio del 2007, oppure Antonio Guarene, che dipinse il drappo del 2011.

Un aneddoto divertente che si può celare nella storia dei palii è quello della “cabala”: secondo una credenza diffusa, infatti, lo stesso dipinto porterebbe in sé già dei segni che farebbero intuire a chi il Palio stesso sarà destinato nella corsa di settembre. Molte volte ci furono dei risultati sorprendenti: basti pensare il Palio di Piras, una fotocomposizione che conteneva al suo interno una immagine d’archivio della vittoria di San Lazzaro, e proprio quell’anno a tagliare primo il traguardo fu il borgo giallo verde di Corso Casale. Altre volte è stato il colore ad attribuire il destino del Palio, mentre in altri casi la sorte si è fatta beffe della predestinazione portando il Palio là dove non sarebbe mai stato atteso.

Quest’anno quindi la cabala si arricchisce di segni particolari: prima di tutto, come abbiamo detto, non si tratta di un dipinto ma di una riproduzione che, tra l’altro, secondo il parere di autorevoli storici locali, non rappresenterebbe davvero San Secondo di Asti ma un altro santo del periodo. Come può influire tutto questo sul destino di questo palio 2014? Alcuni pensano che se davvero quello raffigurato nella tela non è il Santo Patrono di Asti, allora proprio il rione che porta il nome del Santo possa potrebbe essere favorito nella corsa.

Ma c’è di più. Se qualcuno si recasse vedere la mostra in cui esposto il dipinto, proprio nella parete di fronte è esposta un’altra tela, raffigurante il “Battesimo di Cristo sul Giordano” opera del pittore cinquecentesco parmense Camillo Procaccini. Quella tela è stata sempre conservata nella chiesa della Santissima Annunziata, chiesa principale del borgo Tanaro: sarà un caso? Intanto il gioco continua….